Cos'è una cartella editoriale e a cosa serve

Cartella editoriale

Quando la scrittura manuale la faceva da padrona era molto più difficile per un editore capire quanto il suo scrittore avesse effettivamente scritto. Questo perché in passato, con i metodi di scrittura tradizionali, era molto più difficile capire come regolarsi e quanto effettivamente scrivere. Si prendeva un bel foglio di una qualche dimensione e si scriveva a fiume con la penna che si preferiva.
Quando la tecnologia è entrata nel mondo editoriale, questa ha portato con sé numerosi cambiamenti e un numero davvero considerevole di miglioramenti per quanto riguarda i molti aspetti del mestiere. Primo fra tutti il fatto di poter conteggiare in maniera automatica il numero di parole scritte! In questo modo gli editori hanno iniziato ad essere davvero molto precisi nelle loro richieste e anche tutti gli addetti alla scrittura (che vanno dagli scrittori ai giornalisti, dai content experts ai cronisti) potevano effettivamente soddisfare le richieste del proprio boss.
In questo articolo vorremmo addentrarci in un tema di cui si sente molto parlare quando si discute di stesura dei contenuti testuali in digitale: la cartella editoriale.
Parlare di cartella editoriale significa parlare di una svolta cruciale che ha coinvolto quello che Luisa Carrada definirebbe "Il mestiere di scrivere".

Cos'è una cartella editoriale?

La cartella editoriale potrebbe essere definita come unità di misura di riferimento per la stesura dei testi tramite i programmi di scrittura più comune come Word, o le piattaforme open source Libre Office o Open Office. Ma cosa si intende in soldoni per cartella editoriale? Il nome fuorviante potrebbe farci pensare ad un numero enorme di fogli e parole da buttar giù! Ammettilo che la prima volta che ti hanno chiesto di scrivere una cartella giornalistica ti sei messo a cercare disperatamente su Google cosa fosse, perché il nome ti faceva pensare ad un carico di lavoro da vero e proprio scriba dell'antico Egitto! Se ancora non hai capito di cosa si tratta, non ti preoccupare e fai un bel respirone, te lo diciamo noi e non c'è nulla di cui preoccuparsi!
Innanzitutto diciamo che per fare cartelle editoriali abbiamo bisogno di 1800 caratteri ma cos'è un carattere? Erroneamente tutti pensano che si tratti della parola scritta ma in realtà è più corretto parlare di "battuta" e per battuta si intende la parola, la lettera, lo spazio e la punteggiatura. Insomma ogni volta che batti sulla tastiera per inserire un qualche elemento costitutivo del testo. Attenzione quindi alla differenza tra "parola" e "carattere".
Quando si parla di parola non si fa riferimento agli spazi, quindi, detta spicciola spicciola, se ti chiedono di scrivere un certo numero di parole anziché battute avrai un po'più da scrivere! La cartelle editoriali sono quindi l'unità di misura perfetta per capire quanto deve essere lungo un certo lavoro o una certa consegna. Normalmente le cartelle giornalistiche corrispondono ad una normale pagina di un programma di scrittura e oltre ad essere composta da 1800 caratteri ti diciamo anche di più, ossia che essa generalmente una cartella editoriale standard si compone di 30 righe costituite da 60 battute.  

A cosa serve una cartella

Fino a qualche tempo fa il mondo dell'editoria doveva appoggiarsi su criteri di organizzazione che a volte tendevano un po'all'arbitrarietà. Dal momento in cui la tecnologia è entrata al servizio di questo ramo professionale le cose sono cambiate proprio perché gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione ci permettono di regolare il nostro testo dattiloscritto e di controllarlo su un gran numero di elementi. I normali programmi di scrittura come Word ci permettono infatti di creare dei testi con svariati font e caratteri la cui grandezza possiamo sceglierla direttamente noi. Hai già letto il nostro articolo su come scegliere i font? Se non lo hai ancora fatto, clicca qui.
Insomma sembra che stiamo parlando dell'ovvio, ma 30 anni fa tutto questo non era possibile e la dattiloscrittura, benché realizzata con macchine da scrivere anche parecchio sofisticate, era comunque molto propensa all'arbitrarietà. Si trattava di un lavoro puramente manuale, basta pensare alle cancellature, al fatto che non si poteva cambiare il font e a tutte quelle problematiche che riguardavano la carta. Sembrano cose dell'altro mondo, ma ancora tantissime persone si ricordano di quei tempi con affetto e nostalgia!

Oggi fortunatamente abbiamo a disposizione tastiere ergonomiche, programmi intuitivi e super performanti e stampanti altamente professionali. Scrivere e stampare un testo e contare il numero delle battute è davvero un gioco da ragazzi! Malgrado ciò, quando il nostro editore ci chiede di scrivere un certo numero di cartelle percepiamo sempre una certa ansia; questo perché con la cartella editoriale NON si può barare!
I caratteri sono quelli e qualsiasi programma di scrittura ci permette di effettuare un conteggio delle battute in tempo reale. Ammettilo! Quante volte ti è capitato che per allungare il brodo hai divagato sugli stessi concetti per interi paragrafi! Eh già ti capiamo, il conta battute è uno strumento volto a generare parecchia pressione sullo scrittore, ma allo stesso tempo è un ottimo elemento per regolarsi.
Esistono anche i casi opposti! Ossia gli scrittori che sono talmente tanto prolissi che vedono il contabattute come il nemico che è lì a mettere un limite al proprio fiume di parole. Che tu sia stringato o prolisso, la cartella editoriale è un concetto che ormai deve essere ben chiaro a tutti coloro che operano nel mondo del content writing e dell'editoria digitale. Non si può più scappare, non si può più utilizzare strategicamente un certo carattere o un certo font, il numero di battute non cambia al variare dello stile di scrittura.

La cartella editoriale può essere facilmente impostata su Word seguendo delle semplici regole, ossia regolando margini, interlinea e layout di pagina. Così facendo si può dare una forma alla nostra cartella, cosa molto importante proprio perché alcuni scrittori hanno bisogno di un limite spaziale più che numerico per la stesura dei propri testi, perciò capire quanto spazio occupa una cartella editoriale può essere veramente molto importante per rendere il lavoro più agevole e meno stressante.
La cartella editoriale in effetti è uno strumento di misurazione molto importante quando ad esempio si partecipa a dei concorsi letterari. Vale la pena concludere ribadendo di nuovo che si tratta infatti dello strumento più affidabile e preciso per misurare la lunghezza di un qualsiasi testo che sia dattiloscritto!