Che cos'è un pieghevole 3 ante

pieghevole 3 ante

Pieghevole a due o pieghevole a 3 ante? Che tipologia di piega? Wow, le domande da porsi prima di ideare, creare e stampare un pieghevole sono veramente tantissime. Dal numero di ante al tipo di piega, che va dalla struttura a fisarmonica, a quella ad incarto! Insomma sono molte le varianti disponibili ma prima di addentrarci nei dettagli è bene che spieghiamo quale è la funzione di un pieghevole e di cosa si tratta effettivamente.

segnalibri creativi

Come dice la parola si tratta di un cartoncino piegato che viene utilizzato normalmente per finalità comunicative, informative e o pubblicitarie. Questo cartoncino può avere ovviamente diverse dimensioni e può essere piegato con modalità differenti. La dimensione e il tipo di piegatura determinano quindi più in generale il formato del pieghevole. Ti chiederai: perché sono così importanti queste caratteristiche meramente tecniche, dopo tutto e d'altronde un pieghevole non è altro che...un pieghevole!
Ebbene sì ma parlare di dettagli e varianti è praticamente il gioco preferito dei grafici e di chi si occupa di comunicazione, proprio perché ogni singolo articolo ha delle caratteristiche precise e queste caratteristiche precise debbono essere curate con minuzia. Per questo motivo esistono delle differenze significative tra i pieghevoli a due o a tre ante, pensate solo al fatto che effettuare una piegatura significa dividere uno spazio.
Ora immaginate di avere del testo e delle immagini tutte inserite in un medesimo ampio spazio. Adesso pensate invece a del testo con immagini inserite in spazi diversi, divisi per aree determinate da apposite piegature della carta. In questo caso potete comprendere facilmente che la piegatura del foglio delimita l'organizzazione dei contenuti e tutti sanno che un contenuto ben organizzato è la base per effettuare una comunicazione efficace! Per questo motivo la piega conta, e conta pure tanto! Se vogliamo fare un pochino più i raffinati calandoci in eleganti francesismi potremmo anche parlare di dépliant! Il verbo "plier" in francese significa proprio piegare, quindi anche nel caso del famoso e chiacchieratissimo dépliant abbiamo a che fare con un vero e proprio pieghevole.

I vantaggi del pieghevole tre ante

3anteGeneralmente parlando un pieghevole può avere un massimo di 4 ante. Pieghevoli con più di 4 ante sinceramente non se ne vedono, a meno che non ci addentriamo in un tipo di comunicazione con esigenze estetiche e pratiche molto particolari. Il pieghevole a due ante è il classicone e il pieghevole 3 ante è il suo fratello.
Entrambi dominano le agende dei grafici pubblicitari che sempre più spesso sono chiamati a crearne e a progettarne per aziende, eventi, privati e associazioni. La popolarità del pieghevole 3 ante è dovuta ad una lunghissima lista di "pregi" che questo speciale strumento di comunicazione ha. Punto primo: il pieghevole è leggero. Si tratta di un foglio piegato, non di un booklet o di un catalogo, per questo può essere facilmente messo in borsa, nello zaino e sistemato in un cassetto senza che rischi di sfondarlo!
Non ci si pensa mai, ma vi siete mai resi conto di quanto sia importante il peso di un oggetto in un contesto di lavoro giornaliero? Quante volte ci è capitato di sfogliare un bellissimo catalogo fotografico ma pesante come un macigno. Calcolare il rapporto tra qualità e prezzo di un oggetto di comunicazione simile, significa anche fare una stima molto oculata del rapporto tra contenuti e peso. Per questo motivo la struttura dell'oggetto e i materiali che vengono utilizzati per realizzarlo hanno un'importanza fondamentale (stavamo per scrivere "peso" fondamentale ma poi ci siamo corretti all'impriovviso!). Insomma come abbiamo scritto nel paragrafo precedente la storia delle piegature della carta e delle ante ha un valore molto importante. Piegare significa dividere e organizzare lo spazio quindi si tratta di un'operazione molto più importante di quella che ci appare nella sua illusoria banalità. Tutti sono capaci a piegare la carta, ma un conto è piegare la carta a mano e un conto è invece piegare la carta in modo professionale facendo in modo che tutti i margini possano essere rispettati e che essi possano combaciare in modo equo. Per questo motivo è necessario evitare il fai da te e affidarsi ad uno studio grafico o ad una tipografia che possano realizzare delle piegature professionali servendosi di apposite macchine. Ok, questo ora sembra essere più che chiaro (scusate se insistiamo tanto sul fatto di adottare dei servizi professionali che possano svolgere dei lavori simili, ma davvero non c'è niente di più brutto che vedere dei pieghevoli mal piegati!
Quando la piega viene male la carta sembra perdere di qualità perché si "bomba", si sgualcisce e fa apparire l'intero lavoro come poco, pochissimo professionale). Adesso c'è da decidere quante pieghe! Tutto dipende dai nostri contenuti, dalla corposità del nostro testo e dalle dimensioni delle nostre immagini. Ovviamente se abbiamo bisogno di focalizzare l'attenzione su testi scorrevoli e "narrativi" sarà forse più appropriato creare un pieghevole a due ante. In questo modo possiamo dare la possibilità al testo di estendersi senza pause o interruzioni di lettura. Se invece il nostro testo ha delle esigenze di lettura diverse e si articola su argomenti differenti e punti da trattare che si snodano in direzioni diverse dal corpo unico allora forse è meglio organizzarsi su tre ante. Ovviamente molto tipende dalle dimensioni del foglio di base che viene utliizzato per creare il pieghevole.
Di solito le dimensioni dei pieghevoli di riferimento sono l'A3 e l'A4. Bisogna però sempre fare molta attenzione. Un formato di base più ampio permette una disposizione del testo sicuramente più "ariosa" ma questo non è sempre un bene. Vero che l'errore che si commette più spesso è quello di compattare troppo il testo rendendolo così illeggibile, ma anche un testo poco corposo e molto dispersivo è vermante fastidioso da leggere e poco fruibile. Per questo motivo, prima ancora di decidere sul numero delle ante, dovremmo capire quali testi e quali immagini inserire per avere ben chiara la tipologia di foglio o cartoncino di base di cui abbiamo bisogno per realizzare un lavoro efficace, che mantenga tutti i suoi poteri comunicativi