Guida per designer su come usare i pantoni nella stampa
Se sei un designer o un grafico, hai sicuramente sentito parlare di “pantoni”, al plurale, per designare i colori Pantone. Probabilmente li hai anche usati in qualche progetto. E probabilmente sai anche che questo termine, ormai diventato di uso comune, deriva dal nome di un brand: Pantone, appunto. Ma sei sicuro di saper usare i pantoni quando devi preparare qualche progetto grafico per la stampa su carta o qualsiasi altro materiale? Sai quando vanno usati, e quando invece puoi stampare in quadricromia? Sai quali sono i loro punti di forza e invece quali sono le loro “aree di miglioramento”, come si dice per le persone?
In questo post analizzeremo alcune delle cose da sapere assolutamente quando ti troverai a lavorare su progetti di stampa, digitale o offset, che coinvolgono colori Pantone. Capirai come gestirli e quando sono davvero indispensabili. Buona lettura!
Pantone, pantoni, tinte spot e tinte piatte: facciamo chiarezza
Pantone è un'azienda statunitense che si occupa di tecnologie per la grafica e di catalogazione dei colori. A Pantone si deve la produzione di uno dei sistemi di identificazione dei colori più noti e usati al mondo, Pantone Matching System appunto. Le tinte catalogate da Pantone sono diventate talmente celebri e iconiche da meritarsi un nome: “pantoni”, appunto. Probabilmente hai visto in giro anche tutto il merchandising di Pantone, dalle tazze alle sedie. E hai sicuramente in mente la loro celebre guida colori formata da tanti fogli lunghi e stretti, rettangolari, in alto la tinta e sotto il codice univoco di riconoscimento.
I pantoni, quindi, sono prima di tutto una gamma di colori. Quando parliamo di stampa, i pantoni sono, di fatto, delle tinte piatte, dette anche tinte spot, dall’inglese spot color. Le tinte piatte vengono stampate con inchiostri speciali premiscelati, diversi dalla quadricromia composta dai colori CMYK.
Ne dà una definizione il sito di Enfocus, che giustamente mette in guardia: “Le tinte piatte possono garantire risultati eccellenti nella stampa offset. Tuttavia, le tinte piatte sono meno adatte per la riproduzione digitale o su schermo e vanno utilizzate con cautela”.
Quando vengono usati i pantoni nella stampa
Un’altra cosa da tenere sempre presente è che i pantoni vengono usati soprattutto in presenza di un processo di stampa offset. Nella stampa digitale, invece, è molto diverso.
Questa differenza è dovuta alla particolare conformazione delle macchine da stampa digitali e offset. Quando scegliamo di stampare in digitale, inkjet o toner che sia, tutti i colori vengono riprodotti combinando valori CMYK. Ciano, magenta, giallo e nero vengono mescolati in proporzioni variabili direttamente sul supporto di stampa (carta o cartoncino, ma anche PVC o qualsiasi altro materiale). Quindi anche le tinte spot e i pantoni vengono riprodotti in questo modo, secondo parametri di conversione specifici che ciascun software RIP ha al proprio interno. (Per chi non lo sapesse, i RIP sono speciali software che permettono alle stampanti di “leggere” e interpretare i file, solitamente PDF, che devono essere stampati. La sigla RIP significa Raster Image Processor, letteralmente “elaboratore dell'immagine raster”).
Le stampanti offset procedono invece per sovrapposizioni di colori. L’immagine da stampare viene divisa in 4 o più colori (CMYK più eventuali tinte spot oppure vernici), che vengono stampati uno dopo l’altro. Oltre alla quadricromia ci può quindi essere un quinto colore, che è non a caso sinonimo di “tinta piatta”: può essere un colore Pantone, oppure un effetto vernice matte o lucido.
Usa i pantoni per avere risultati di stampa più brillanti
I pantoni vengono usati soprattutto per riprodurre nella stampa offset colori che devono avere una particolare brillantezza. Questo è particolarmente evidente nel caso di colori naturalmente brillanti, come l’arancione. Quando si devono stampare per esempio loghi arancioni come quello di Fanta oppure Wind, è meglio usare il Pantone apposito, perché dalla sovrapposizione di giallo e rosso si otterrà sempre un colore arancio meno vivido, più grigiastro.
In questo caso, se proprio non puoi scegliere la stampa offset ma devi optare per il digitale, magari per motivi economici, il consiglio del tipografo è: “usa le formule di conversione specifiche che Pantone stesso offre e fatti stampare dei campioni di colori”. In altre parole: non fidarti del RIP, ma chiedi alla tua tipografia di fiducia di lavorare su file specifici, prestando attenzione alla resa delle tinte piatte.
Dal lato pratico, quando progetti con Adobe Photoshop oppure Illustrator oppure InDesign, ricordati di verificare di aver selezionato l’opzione corretta e di aver configurato correttamente il pannello campioni. Non sai come fare? Ti mandiamo direttamente sul sito ufficiale di Adobe Photoshop, basta seguire la guida passo passo et voilà! Ecco il tuo file perfettamente configurato per le tinte piatte.
Usa i pantoni per riprodurre loghi con colori specifici e caratterizzanti
Se hai come cliente un brand noto e particolarmente attento ai colori, sai di cosa stiamo parlando. Marchi iconici come Ferrari, Coca Cola, Barilla, Facebook, sono famosi proprio per il particolare punto di rosso o di blu del loro logo. E hanno la necessità che ogni comunicazione che esce dalla loro azienda sia perfettamente coerente: dal packaging al web, dalle brochure ai gadget. Per questo solitamente usano un particolare colore Pantone, riconoscibile e utilizzabile da tutti i loro fornitori, codificato nel loro brand book. Tra cui grafici, designer e stampatori, ovviamente!
Usa Pantoni per riprodurre colori speciali e particolari: metallizzati, fluorescenti…
I Pantoni vengono spesso usati anche per riprodurre particolari colori che in quadricromia non possono essere stampati. Stiamo parlando ovviamente dei pantoni metallizzati, tra cui l’oro, l’argento, il bronzo e tutti gli altri colori con sfumature metalliche, dal rose gold al blu metallizzato.
Oltre a questi, che hanno una diffusione capillare soprattutto nel mondo del packaging di lusso (gioielli, profumi, cosmesi), ci sono poi i pantoni fluo. Sì, quelle degli evidenziatori! Giallo fluo, verde fluo, fucsia fluo, arancione fluo sono i colori fluorescenti più diffusi. Vengono usati sicuramente meno dei metallizzati, ma anche loro hanno un certo mercato, soprattutto tra i giovani.
Usa i Pantoni in aggiunta alla quadricromia per ottenere effetti speciali
I Pantoni sono utilissimi se li usi in aggiunta alla quadricromia classica per ottenere particolari effetti e colori. Non vanno usati in sostituzione al ciano, al magenta, al giallo o al nero. Servono in aggiunta a questi per progetti particolari.
In alcuni eccezionali casi si può decidere di sostituire la quadricromia con tinte spot o colori pantone: sono di solito progetti particolari di design o arte, che ricercano effetti speciali e sorprendenti, magari a imitazione di tecniche di stampa tradizionali come la litografia.
Tieni presente che i Pantoni sono più delicati di CMYK
I colori Pantone sono inchiostri premiscelati, abbiamo detto. Hanno quindi una composizione chimica diversa che generalmente li rende più delicati dei colori primari e del nero. Questo fa sì che siano generalmente più leggeri e trasparenti rispetto ai pigmenti che vengono usati per la quadricromia. Per questo hanno bisogno di due passaggi in macchina da stampa per avere una densità corretta. Questo significa tempi di asciugatura più lunghi e quindi anche costi più alti. Immagina i fogli che diventeranno le pagine di un catalogo: dato che devono essere stampati sia sul fronte che sul retro (detti anche bianca e volta), dovranno restare fermi per un periodo prima di poter essere caricati nuovamente nella macchina da stampa.
Questo significa anche che i pantoni sono più propensi a essere graffiati e a rovinarsi. Per evitare questo inconveniente, solitamente vengono quindi verniciati con un liquido speciale, che può essere gloss, matt o semi-matt. Questo liquido può essere chiamato anche con il termine inglese varnish. Dato che i colori Pantone sono abbastanza costosi e vengono usati per essere messi in evidenza, la finitura che viene scelta è quella lucida.
Ora che i colori Pantone usati nella stampa in tipografia non hanno più segreti per te, sarà semplicissimo integrarli nei tuoi progetti! Nel caso in cui tu avessi dei dubbi o delle domande, ovviamente, non esitare a contattarci, però.
Aspettiamo di stampare i tuoi meravigliosi progetti di stampa con uno, due, tre o chissà quanti colori Pantone: dai un’occhiata a cosa puoi realizzare sul nostro e-commerce!