[Così fa l’art] Guida di comunicazione politica per creare volantini elettorali di successo: intervista ad Antonella Colombo

Volantini elettorali

Come si realizzano volantini elettorali che funzionano? E soprattutto, come si misura in che modo convertono? Be’, a quest’ultima domanda la risposta è relativamente facile: convertono se portano il potenziale elettore al voto. Ma ottenere questo risultato non è per niente facile, anche perché il voto non dipende solamente dalla comunicazione visiva, ma si interseca strettamente con la comunicazione elettorale tout court. E questa dipende, letteralmente, dal messaggio politico. In altre parole, se il messaggio politico è debole, non ci sarà comunicazione che tenga: non si possono fare miracoli.

Anche se una buona comunicazione può sicuramente aiutare il candidato a portare avanti le idee sue e del partito politico di riferimento.

Abbiamo parlato di questo con Antonella Colombo, esperta di comunicazione visiva e commercial art con un’esperienza pluridecennale, oggi prestata al web marketing (ma non solo). Appassionata di politica, Antonella ha seguito le campagne elettorali di diversi politici lombardi, con la sua agenzia Sofonisba.

Antonella-Colombo

1. Quali sono gli elementi che non devono assolutamente mancare in un volantino elettorale vincente?

Gli elementi assolutamente imprescindibili in un volantino elettorale sono pochi e sostanziali:

  • una (bella) foto del candidato politico
  • il nome del candidato, in grande
  • il nome e il logo del partito politico di riferimento
  • la data delle elezioni
  • il luogo dell’evento o della manifestazione (se lo scopo del volantino è comunicare questo).

Tutto il resto è un di più, in fondo. Bisogna calibrare attentamente le informazioni che si danno, per non rischiare di realizzare un volantino controproducente. Troppe informazioni, magari organizzate male, rischiano di distogliendo l’attenzione del potenziale elettore dalle uniche informazioni che davvero gli servono.

Se queste indicazioni sembrano banali, ebbene, potrei citare diversi casi di volantino in cui almeno uno di questi elementi fondamentali mancava. Il nome e il logo del partito ci sono quasi sempre, per forza di cose. Ma se lo scopo del volantino è comunicare un un evento in particolare, l’assenza dell’indicazione del luogo diventa enorme. Senza questa informazione basilare l’intera comunicazione perde i propri riferimenti.

2. Quali caratteristiche devono avere i volantini politici?

Quali caratteristiche “devono” avere, o quali caratteristiche, di fatto, hanno? I volantini politici sono strumenti potenti di comunicazione, collegati in maniera stretta al territorio. Infatti vengono solitamente distribuiti a mano, con il sistema del porta a porta. Vengono stampati in moltissime copie, più sono e meglio è, mi viene da dire. Per questo motivo è necessario che la comunicazione sia stringata ed efficace, adatta al mezzo di diffusione.

Per limitare i costi, vengono scelti solitamente formati standard, come l’A4 o l’A5. In alternativa si possono scegliere depliant con una o al massimo due pieghe. Anche la carta è leggera e non particolarmente ricercata: ci si “accontenta” di solito di una carta usomano. All’interno del volantino si trovano altre informazioni di approfondimento, in aggiunta a quelle che abbiamo menzionato prima:

  • le cariche politiche che il candidato ha rivestito in passato
  • una breve biografia politica, con alcune tappe fondamentali
  • una breve biografia personale, per umanizzarlo (nome della moglie o del marito, di eventuali figli)
  • alcune fotografie significative.

Oltre a queste informazioni, è auspicabile lasciare alcuni link per approfondire e seguire da vicino la campagna elettorale anche online: al sito internet, ai social media sui quali il candidato è presente.

3. Quali colori bisogna scegliere per un volantino elettorale che funziona? Quanto conta il partito politico?

In Italia i colori nella comunicazione politica sono molto importanti e abbastanza fissi. Il rosso, in tutte le sue sfumature, fino ad arrivare all’arancione, connota i partiti di sinistra. I toni del blu sono invece caratteristici dei partiti di destra. A mio avviso, le campagne elettorali che si sono discostate da questi colori “classici” non sono state vincenti. Penso per esempio a quella di Giorgio Gori, candidato alla Regione Lombardia per il Partito Democratico, che era incentrata sul blu e sul giallo.

Negli ultimi anni abbiamo poi visto nascere e crescere partiti diversi da quelli storici, tra cui anche la Lega e i Cinque Stelle, che non si possono certo definire “minori”, almeno al momento di quest’intervista, a inizio 2019. Per la prima il colore simbolo è ovviamente il verde, nonostante lo stemma del partito sia bianco e azzurro, mentre per i secondi è il giallo. 

4. Che legame c’è tra volantini politici e manifesti elettorali?

Il legame tra volantini e manifesti politici è per forza di cose strettissimo. Deve esserlo. È questo il senso della “comunicazione coordinata”, no? Offrire all’utente - al candidato elettorale - un’impressione di coerenza transmediale.

Per enfatizzare questo legame, nei progetti di comunicazione politica che ho seguito ho sempre riportato nel volantino politico l’immagine del manifesto elettorale, con piccolissime modifiche nel caso fossero necessarie per questioni di proporzioni ed equilibri.

5. Ha ancora senso realizzare volantini elettorali da portare porta a porta, nell’era dei social media?

Eccome! Certo, internet e i social network sono diventati uno strumento potentissimo per veicolare i propri messaggi… basta pensare ai partiti che sono attualmente al governo, Lega e Cinque Stelle, che proprio grazie alla loro capacità di comunicare online hanno conquistato la vittoria.

Ma i volantini politici sono ancora fondamentali, soprattutto nelle campagne politiche fortemente legate al territorio: elezioni comunali, provinciali, regionali. Sono lo strumento attraverso cui i cittadini si informano, attraverso cui i candidati si fanno conoscere dalla popolazione nei luoghi di maggior frequenza: esercizi pubblici, stand, fino alle cassette della posta di case e condomini. Nei mercati, stabiliscono un rapporto umano diretto tra le persone.

6. Quale consiglio daresti, come professionista della comunicazione politica?

Lo so, ora sembrerò di parte, ma l’unico grande, vero, sincero consiglio che posso dare è: “Per la vostra comunicazione elettorale, rivolgetevi a un professionista!”. Anzi, a più d’uno: a un fotografo, in primis, che metta in luce il candidato al meglio, interpretando il suo messaggio. E poi a un art director, che possa creare una comunicazione coordinata efficace, esteticamente bella ma soprattutto funzionale.

 

 

Speriamo che quest’intervista ad Antonella Colombo ti sia servita a chiarire alcuni dubbi frequenti che riguardano la comunicazione politica in generale e la realizzazione di volantini elettorali in particolare. In ogni caso, se hai ancora dei dubbi o delle curiosità ti invitiamo a contattarci.

Aspettiamo di stampare i tuoi volantini e flyer elettorali in migliaia di copie. Qui puoi decidere quale tipo di volantino vuoi, selezionare le misure, i la tipologia di carta, la grammatura che fa per te. Buona progettazione e buona stampa!